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Vita, natura, vivente ed esseri viventi.

◾#Marche #It – #FSUE > «Quasi 21 milioni di € di fondi europei di solidarietà assegnati alla regione Marche per i danni causati dalle gravi inondazioni del 2022» – Rif.: Commissione europea, Rappres. It-Mi – 05Dicembre2023

|| Rif.: Commissione europea, Rappres. It-Mi
|| Comunicato – 05 Dicembre 2023

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«Quasi 21 milioni di € di fondi europei di solidarietà assegnati alla regione Marche per i danni causati dalle gravi inondazioni del 2022»

«La Commissione ha approvato oggi l’assegnazione di 20,9 milioni di € provenienti dal Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) per sostenere la regione Marche a far fronte agli ingenti danni causati dalle precipitazioni e dalle inondazioni del settembre 2022.

Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, ha dichiarato: “Ancora una volta, abbiamo promesso e abbiamo dato risultati: questo sostegno di 20,9 milioni di € aiuterà le autorità italiane a riparare, ripristinare e riprendersi dopo le inondazioni del 2022. Siamo a fianco dei nostri omologhi italiani e, grazie alla politica di coesione, possiamo aiutare i paesi a superare gli effetti di crisi climatiche senza precedenti, la cui frequenza e gravità sono in aumento.”

Le province di Pesaro-Urbino, Ancona e Macerata sono state colpite da forti precipitazioni nel settembre 2022, che hanno provocato inondazioni diffuse. Ciò ha danneggiato infrastrutture chiave ed edifici pubblici e privati; tre fiumi sono tracimati allagando le aree circostanti. La superficie complessiva interessata dalle inondazioni è stata di 4044 km, pari al 43% della superficie totale della regione. Oltre alle perdite economiche materiali, 12 persone hanno perso la vita e una è ancora dispersa.

L’8 dicembre 2022 la Commissione ha ricevuto dall’Italia una domanda di contributo finanziario a titolo del Fondo di solidarietà dell’Unione europea. A seguito della valutazione della Commissione, all’Italia sono stati assegnati 20,9 milioni di €.

Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea aiuta gli Stati membri e i paesi in via di adesione a gestire l’onere finanziario causato da gravi catastrofi naturali ed emergenze sanitarie. Dal 2002 il Fondo ha mobilitato oltre 8,2 miliardi di € per 128 catastrofi (108 catastrofi naturali e 20 emergenze sanitarie) in 24 Stati membri (più il Regno Unito) e in 3 paesi in via di adesione (Albania, Montenegro e Serbia).»

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#Marche #It – #FSUE > «Quasi 21 milioni di € di fondi europei di solidarietà assegnati alla regione Marche per i danni causati dalle gravi inondazioni del 2022» – Rif.: Commissione europea, Rappres. It-Mi – 5Dicembre2023

|| Rif.: Commissione europea, Rappres. It-Mi
|| Comunicato – 05 Dicembre 2023

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«Quasi 21 milioni di € di fondi europei di solidarietà assegnati alla regione Marche per i danni causati dalle gravi inondazioni del 2022»

«La Commissione ha approvato oggi l’assegnazione di 20,9 milioni di € provenienti dal Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) per sostenere la regione Marche a far fronte agli ingenti danni causati dalle precipitazioni e dalle inondazioni del settembre 2022.

Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, ha dichiarato: “Ancora una volta, abbiamo promesso e abbiamo dato risultati: questo sostegno di 20,9 milioni di € aiuterà le autorità italiane a riparare, ripristinare e riprendersi dopo le inondazioni del 2022. Siamo a fianco dei nostri omologhi italiani e, grazie alla politica di coesione, possiamo aiutare i paesi a superare gli effetti di crisi climatiche senza precedenti, la cui frequenza e gravità sono in aumento.”

Le province di Pesaro-Urbino, Ancona e Macerata sono state colpite da forti precipitazioni nel settembre 2022, che hanno provocato inondazioni diffuse. Ciò ha danneggiato infrastrutture chiave ed edifici pubblici e privati; tre fiumi sono tracimati allagando le aree circostanti. La superficie complessiva interessata dalle inondazioni è stata di 4044 km, pari al 43% della superficie totale della regione. Oltre alle perdite economiche materiali, 12 persone hanno perso la vita e una è ancora dispersa.

L’8 dicembre 2022 la Commissione ha ricevuto dall’Italia una domanda di contributo finanziario a titolo del Fondo di solidarietà dell’Unione europea. A seguito della valutazione della Commissione, all’Italia sono stati assegnati 20,9 milioni di €.

Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea aiuta gli Stati membri e i paesi in via di adesione a gestire l’onere finanziario causato da gravi catastrofi naturali ed emergenze sanitarie. Dal 2002 il Fondo ha mobilitato oltre 8,2 miliardi di € per 128 catastrofi (108 catastrofi naturali e 20 emergenze sanitarie) in 24 Stati membri (più il Regno Unito) e in 3 paesi in via di adesione (Albania, Montenegro e Serbia).»

🟤 «La Commissione e l’Alto rappresentante/Vicepresidente rafforzano il loro impegno a proteggere le donne e le ragazze dalla violenza» – Rif.: Commissione europea, Rappres. It-Mi – 24 Novembre 2023 = + Vd.: «Dichiarazione per la protezione delle donne e delle ragazze dalla violenza (europa.eu)»

|| Rif.: Commissione europea, Rappres. It-Mi
|| Comunicato – 24 Novembre 2023
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«La Commissione e l’Alto rappresentante/Vicepresidente rafforzano il loro impegno a proteggere le donne e le ragazze dalla violenza»

«In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Commissione europea e l’Alto rappresentante/Vicepresidente hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “Globalmente, i diritti delle donne e delle ragazze hanno subito minacce, riduzioni o addirittura la completa eliminazione: uno sviluppo che frena in modo significativo i progressi compiuti negli ultimi decenni. L’Unione europea continua a opporsi a tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze. Riaffermiamo il nostro fermo sostegno alle donne e alle ragazze che hanno subito violenze, sia a quelle che hanno pagato con la propria vita che a quelle sopravvissute, e condanniamo il ricorso alla violenza sessuale e di genere come arma di guerra. La violenza contro le donne e le ragazze è un marchio d’infamia per tutte le società. I numeri sono sconvolgenti: nell’UE e in tutto il mondo, una donna su tre ha subito violenze fisiche o sessuali, tra cui abusi, molestie, stupri, sfruttamento sessuale, mutilazioni genitali, matrimoni forzati e femminicidio. Molte donne e ragazze devono convivere con una disperazione invisibile. Proteggerle e porre fine alla violenza contro le donne va al di là dell’impegno per la parità di genere: significa rispettare i diritti umani fondamentali. Significa consegnare urgentemente i responsabili alla giustizia.“»

La dichiarazione completa è disponibile qui:

Dichiarazione per la protezione delle donne e delle ragazze dalla violenza (europa.eu)

«Nuovo strumento per prevenire e gestire rischi significativi di alluvione» [Rif.: Commissione europea – 13 Ottobre 2023]

Rif.: ec-europa-eu / Commissione europea – Rappresentanza It-Mi
Comunicato – 13 Ottobre 2023

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«Nuovo strumento per prevenire e gestire rischi significativi di alluvione»

«La Commissione pubblica oggi un nuovo strumento che fornisce dati sulle alluvioni e contribuisce alla valutazione del rischio. Lo strumento è stato elaboratonell’ambito della direttiva dell’UE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni, che stabilisce i meccanismi di gestione del rischio. Per la prima volta, lo strumento fornirà una mappa unica delle zone a potenziale rischio significativo di alluvione e un portale di accesso a tutte le informazioni correlate, fornendo ai decisori una visione d’insieme dei dati necessari per gestire il rischio. Lo strumento di visualizzazione online mette in luce che oltre 14 000 zone dell’UE sono a rischio significativo di alluvioni.

Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, ha dichiarato: “I costi umani ed economici delle recenti alluvioni in Slovenia e in Grecia sono stati devastanti. Tali fenomeni meteorologici estremi sono purtroppo sempre più frequenti nell’UE e nel mondo, per cui dobbiamo prepararci meglio e adeguarci. Per attenuare efficacemente i rischi climatici che ci troviamo ad affrontare, abbiamo bisogno di informazioni affidabili. I nuovi strumenti permetteranno ai decisori e ai professionisti di tenere conto del rischio di alluvioni.”

I dati sul rischio di alluvioni sono forniti dagli Stati membri con il sostegno della Commissione e dell’Agenzia europea dell’ambiente. I dati comprendono le valutazioni preliminari del rischio di alluvioni redatte dagli Stati membri, le mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni e i piani di gestione del rischio di alluvioni.

Le alluvioni sono le catastrofi naturali più comuni e più costose in Europa e sono sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. Le loro conseguenze sono devastanti, in quanto mettono in pericolo vite umane e la biodiversità, oltre a provocare gravi perdite economiche. Nei prossimi decenni si assisterà probabilmente a un aumento del rischio di alluvioni in Europa, con le gravi perdite economiche che ne conseguono. Migliori informazioni e una gestione integrata del rischio di alluvioni possono ridurre la probabilità che tali catastrofi si verifichino e, con le opportune misure, rafforzare la resilienza della società e della natura nei confronti di fenomeni meteorologici estremi.»

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https://discomap.eea.europa.eu/floodsviewer/
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«Nuovi strumenti per prevedere e affrontare le conseguenze settoriali della siccità» – Rif.: Commissione europea [ec-europa-eu / rappr. It-Mi] – 11 Ottobre 2023

Rif.: Commissione europea [ec-europa-eu / rappr. It-Mi] | Comunicato – 11 Ottobre 2023

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«Nuovi strumenti per prevedere e affrontare le conseguenze settoriali della siccità»

«La Commissione ha pubblicato oggi nuovi strumenti di gestione del rischio e di previsione strategica al fine di migliorare la capacità dell’UE di affrontare la siccità e la carenza idrica. I due strumenti, la banca dati europea sull’impatto della siccità e l’atlante europeo del rischio siccità, fanno parte della strategia volta a promuovere le azioni europee nel settore idrico e saranno integrati nell’Osservatorio europeo sulla siccità di Copernicus. Aiuteranno le autorità a prevedere e affrontare i rischi di siccità e carenza idrica a livello europeo, nazionale e locale.

Nel complesso, le previsioni per i prossimi decenni, disponibili nell’Atlante del rischio di siccità, suggeriscono che il rischio di siccità aumenterà notevolmente. Le previsioni indicano che l’impatto sarà avvertito in tutta l’UE, benché a livello diverso nelle varie regioni.

Poiché i cambiamenti climatici incidono sulla frequenza e sull’intensità delle precipitazioni, la carenza idrica può peggiorare in modo significativo in diverse regioni europee. A causa del crescente rischio di siccità, le rese di alcune colture potrebbero diminuire notevolmente.

Dalle previsioni emerge inoltre che l’approvvigionamento idrico pubblico, compresa l’acqua potabile, potrebbe essere compromesso in diverse regioni europeeNel settore dell’energia, la diminuzione dei livelli di acqua in fiumi più caldi renderà più difficile il raffreddamento delle centrali nucleari, mentre la siccità inciderà notevolmente sulla produzione di energia idroelettrica in alcune parti d’Europa. La pressione sulla navigazione interna rimarrà elevata e aumenterà in alcune regioni.

La carenza idrica e la siccità avranno un impatto negativo considerevole anche sulla natura. Le previsioni suggeriscono che la salute degli ecosistemi acquatici e terrestri sarà notevolmente colpita. 

Maggiori informazioni sono disponibili qui

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#Missioni_Don_Bosco >> #Sudan >> I missionari non si sono allontanati, per continuare a servire le famiglie in stato di necessità e per salvaguardare il patrimonio scolastico creato da MissioniDonBosco a beneficio del Sudan stesso || ● Leggi: «Sudan: nell’emergenza i salesiani restano con la gente» – «I missionari stretti nel conflitto tra i due generali» [Maggio2023] || #Emergenza_Sudan

Immagine:
< Sudan – guerra >
= Cfr.: «Sudan: nell’emergenza i salesiani restano con la gente» – «I missionari stretti nel conflitto tra i due generali» = [Missioni Don Bosco, Maggio2023]

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Missioni Don Bosco - salesiani in Sudan: sabato 15 aprile 2023, un ordigno è caduto nei laboratori della scuola di formazione professionale San Giuseppe. Messi in salvo i ragazzi, i salesiani hanno subito attivato un servizio di assistenza alle famiglie.
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«I missionari in quel Paese (a maggioranza islamica) non si sono allontanati dalle loro case per continuare servire le famiglie in stato di necessità. Missioni Don Bosco nel tempo ha dato risorse per la nascita e per il mantenimento delle sedi di formazione professionale e intende salvaguardare questo patrimonio scolastico a beneficio del Paese.» [MissioniDonBosco, 30Maggio2023]
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Sudan: nell’emergenza i salesiani restano con la gente

«I missionari stretti nel conflitto tra i due generali»

=  Missioni Don Bosco sostiene la speranza di una pacificazione  =

«Dal 15 aprile è in corso in Sudan una guerra interna tra le massime cariche dello Stato dopo il golpe del 2019: Abdel Fattah al-Burhan, presidente, e Mohamed Hamdan Dagalo, suo vice. Si profilava all’orizzonte un braccio di ferro per il potere fra i due, ma che questo si trasformasse in conflitto armato per le strade della capitale e rapidamente nelle altre città non era nelle previsioni.

Quando sono scoppiate le prime bombe, la struttura dei missionari salesiani si è trovata a metà strada fra le linee dei due fronti: l’aeroporto assalito dall’esercito privato di Dagalo e il palazzo presidenziale nel centro di Karthoum difeso dai regolari. “Tra lo stupore di tutti, sabato 15 aprile si sono sentiti spari e pesanti colpi di arma da fuoco” riferisce il direttore della struttura, padre Jacob Thelekkadan. Un ordigno è caduto nei laboratori della scuola di formazione professionale San Giuseppe, per fortuna in un momento in cui gli allievi erano altrove. Quasi un miracolo, considerato che di sabato riprende l’attività ordinaria dopo la preghiera del venerdì, secondo le prescrizioni dell’Islam, e le aule tornano a riempirsi. Sono caduti altri proiettili, senza causare vittime. Messi in salvo i ragazzi, i religiosi hanno subito attivato un servizio di assistenza alle famiglie che il giorno stesso hanno iniziato a chiedere protezione e assistenza per cibo e, in qualche caso, un ricovero temporaneo.

Tutti in Sudan auspicano un cessate il fuoco durevole che consenta di rimpiazzare le riserve alimentari, di riconnettere le reti idriche e di energia, di consentire i corridoi umanitari che preservino la popolazione dallo scontro armato fra i due eserciti, pari quanto a uomini e mezzi. Non è una “guerra civile” dal momento che non c’è in campo altro che la competizione personale dei due generali nemici.

L’Onu, facendo il suo dovere, tiene il conto degli sfollati: 1,3 milioni in poco più di un mese. Si pensi a cosa comporta l’afflusso di centinaia di migliaia di famiglie, prive di tutto e terrorizzate dalle uccisioni fratricide, nei Paesi confinanti. Egitto, Sud Sudan, Ciad, Etiopia, Repubblica Centrafricana, Libia sono i luoghi di destinazione, ognuno scelto in base alla vicinanza ma anche alla speranza di trovare accoglienza. Sono masse che incrementano il totale spaventoso di profughi in Africa, il continente in cui anche per ragioni climatiche si stanno manifestando le più consistenti migrazioni di tutti i tempi.

I missionari hanno deciso di restare a Karthoum e a El-Obeid, dove sono apprezzati per la loro capacità di formare i giovani ai lavori dei quali il Sudan ha necessità per perseguire lo sviluppo economico. A due scuole professionali accedono i figli di famiglie musulmane, in un rispetto reciproco del quale sono (state) consapevoli garanti le istituzioni pubbliche del Paese. L’inizio della presenza dei salesiani in questo Paese-ponte fra Etiopia ed Egitto risale a più di 40 anni fa, ed è stata caratterizzata da una progressiva presa di fiducia reciproca. L’inviato straordinario della congregazione salesiana, don Václav Klement, aveva incontrato nell’aprile dello scorso anno i tredici confratelli distribuiti in 3 comunità: una parrocchia che anima 25.000 fedeli e 8 scuole primarie parrocchiali, due Centri di Formazione Professionale, uno per città, che accolgono circa 800 giovani.

Il miracolo operato da questi missionari si concretizza oggi nel coraggio che ha fatto loro scegliere di non salire sui convogli che hanno portato il personale di organizzazioni straniere nella vicina Gibuti a prendere i voli per i ritorni in patria. Restano a Karthoum e a El-Obeid per condividere la nuova difficile quotidianità insieme con i parrocchiani e con i collaboratori, per alimentare la speranza di pace.

I Sudanesi troveranno altri salesiani pronti ad accoglierli in alcune delle località dove arriveranno fuggendo dal loro Paese. Come a Juba, in Sud Sudan, dove i Figli Di Don Bosco sono presenti nel campo profughi sorto per accogliere le popolazioni vittime dell’integralismo dei precedenti regimi di Karthoum. Dall’Italia Missioni Don Bosco ha dato sostegno a questi missionari e continuerà a farlo in questa emergenza anche grazie alle firme del 5×1000. “Preghiamo affinché il buon senso possa prevalere da entrambe le parti” scrive l’arcivescovo di Karthoum, mons. Michael Didi Agdum Mangoria. Al suo fianco i Figli di Don Bosco restano come segno che i miracoli si possono sperare.»

|| Ufficio Stampa Missioni Don Bosco – 30 Maggio 2023

MissioniDonBosco ● #Ricorrenza dei 10 anni dall’#elezione_a_Papa del #cardinale_Bergoglio > il #ricordo, il #messaggio, espresso da #don_Antúnez, allora membro dell’Ispettoria salesiana dell’Argentina oggi alla guida di #Missioni_Don_Bosco, nella lettera aperta a #papa_Francesco.

Nell’immagine:
don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco
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Cfr.: «Lettera aperta a Papa Francesco» = «Nella ricorrenza dei 10 anni dall’elezione a Papa del cardinale Bergoglio il presidente di Missioni Don Bosco don Daniel Antúnez, anch’egli argentino, invia a Francesco una lettera aperta» =

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Missioni Don Bosco == ricorrenza dei 10 anni dall’elezione a Papa del cardinale Bergoglio == Rif.: «Lettera aperta a Papa Francesco»

● il #ricordo – il #messaggio ●

«Il nostro presidente, don Daniel Antúnez, la sera dell’elezione a Papa di Jorge Mario Bergoglio si trovava insieme con mons. Joaquín Mariano Sucunza, vescovo vicario di Buenos Aires, a seguire la diretta televisiva da piazza San Pietro.

Ricorda che il cardinale argentino era dato fra gli eleggibili al soglio pontificio, ma l’attesa dei suoi diocesani rimase sotterranea fino a che il 13 marzo 2013 non fu pronunciato l’Habemus Papam da mons. Jean-Louis Pierre Tauran.

Mentre i fedeli presenti in Vaticano nella loro gran maggioranza si interrogavano sull’identità del nuovo successore di Pietro, in tutta l’Argentina e l’America Latina fu un’esplosione di gioia e fu subito colto il senso della scelta del Sacro Collegio.

Il ricordo – ma soprattutto il messaggio ancora vivo di quel momento – viene espresso da don Antúnez, allora membro dell’Ispettoria salesiana dell’Argentina oggi alla guida di Missioni Don Bosco, nella lettera aperta a papa Francesco.»

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Leggi: «Lettera aperta a PapaFrancesco» >> «Nella ricorrenza dei 10 anni dall’elezione a Papa del cardinale Bergoglio il presidente di Missioni Don Bosco don Daniel Antúnez, anch’egli argentino, invia a Francesco una lettera aperta» – 09Marzo2023 [Rif.: Ufficio Stampa Missioni Don Bosco]

«Missioni Don Bosco con i salesiani della Siria per affrontare anche il dramma del terremoto» – #MissioniDonBosco | Comunicato stampa – 9 febbraio 2023

Immagine: Rif. distribuzione di cibo in corso ad Aleppo presso le case salesiane. == Cfr.: «Missioni Don Bosco con i salesiani della Siria per affrontare anche il dramma del terremoto» – Comunicato stampa – 9 febbraio 2023
==== Qui di seguito il comunicato ====
Missioni Don Bosco
Comunicato stampa – 9 Febbraio 2023


«Il paradosso degli aiuti internazionali diretti a un Paese
sottoposto a pesanti sanzioni e prostrato da una guerra ultradecennale»
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«“Le sanzioni internazionali contro il governo siriano, in vigore dallo scoppio del conflitto 12 anni fa, limitano fortemente l’accesso e la circolazione delle risorse materiali e finanziarie del Paese”.
Sta qui il paradosso che i salesiani della Siria mettono in evidenza in questo momento drammatico dopo il terremoto che ha colpito Turchia e Siria, mentre la solidarietà internazionale si è mobilitata ma non trova sempre la via per arrivare ai destinatari ultimi.
Padre Alejandro León, salesiano, missionario dal Venezuela e responsabile dell’ispettoria salesiana del Medio Oriente, si trovava sulla strada da Kafroun a Damasco quando ha avuto notizia del terremoto, e ha subito deviato per Aleppo. La sua comunità religiosa in questa città non conta vittime né danni significativi alle strutture. Nell’arco della giornata di lunedì ha così potuto dare accoglienza nell’oratorio a 450 persone che si erano improvvisamente trovate senza tetto. (*)
L’affluenza degli aiuti umanitari è rallentata anche per la condizione di perifericità dei territori da soccorrere oltre che per lo stato di guerra in corso. Solo le organizzazioni già presenti sono in grado di attraversare le aree del conflitto armato e delle contese politiche. “Questo terremoto viene purtroppo a rimarcare una situazione di debolezza del Paese. La natura è un aggravante dei comportamenti scellerati dei signori della guerra” commenta don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco.
Questa situazione tuttavia fa emergere la capacità dei siriani di provvedere da sé, almeno in prima battuta, all’emergenza in corso. “È stata fatta una raccolta di beni tra la gente di Damasco per sostenere i connazionali ad Aleppo. La nostra casa ha raccolto i doni e, come di consueto, chi ha meno ha dato di più” sottolinea padre Alejandro: cibo, medicinali, vestiti, coperte… “Sono un segno che scalda il cuore e una fonte di speranza” commenta.
Anche dalla diaspora siriana stanno affluendo aiuti economici che, affidati a chi non si improvvisa soccorritore dell’ultima ora, potranno tradursi nell’acquisto dei beni di prima necessità per la nuova ondata di sfollati che si presenterà nei prossimi giorni.
I salesiani sono presenti nella capitale Damasco (4 confratelli) e ad Aleppo (5 confratelli); si sta decidendo sulla possibilità di utilizzare la casa di Kafroun (dove si svolgono i campi estivi del Movimento Giovanile Salesiano) ma lì si presenta la difficoltà di accesso trattandosi di un’area montagnosa (550 m slm), con strade non facilmente percorribili soprattutto alle condizioni meteorologiche attuali.
 “Missioni Don Bosco ha relazioni continuative con i salesiani di Siria e segue da dentro, possiamo dire, l’evolversi della situazione. Siamo pronti a intervenire con gli aiuti che saranno richiesti” spiega don Antúnez. “Il nostro compito è adesso quello di accompagnare le famiglie a ricomporsi, a sopravvivere nel breve periodo in una condizione di mancanza di propri mezzi di sussistenza”. Le autorità, governative e non, intervengano subito secondo il loro mandato: “quando l’emozione internazionale inizierà a calare (lo stiamo vedendo per l’Ucraina) noi ci saremo per ripartire con i giovani e le loro famiglie”.
I missionari salesiani si sono adoperati per convertire allo scopo emergenziale la struttura organizzativa che ordinariamente si occupa dei progetti di sviluppo in Medio Oriente. Questa è diretta da un missionario italiano, il veneto don Pietro Bianchi.»
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Rif.: Missioni Don Bosco – Ufficio stampa
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(*) https://www.missionidonbosco.org/progetti/emergenza-terremoto-in-siria-e-turchia <===

‘LA PROVINCIA DI BOLZANO VUOLE L’ABBATTIMENTO DI LUPI E ORSI? OIPA: «RISPETTI LA NORMATIVA UE E L’ARTICOLO 9 DELLA COSTITUZIONE»’ – «Per l’associazione la soluzione sta nella prevenzione, non nella persecuzione» – 13Gennaio2023 [Rif.: OIPA Organizzazione internazionale protezione animali | OIPA Italia]

Rif.: OIPA Organizzazione internazionale protezione animali | OIPA Italia
Comunicato stampa – 13 Gennaio 2023

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LA PROVINCIA DI BOLZANO VUOLE L’ABBATTIMENTO DI LUPI E ORSI? OIPA: «RISPETTI LA NORMATIVA UE E L’ARTICOLO 9 DELLA COSTITUZIONE»

Per l’associazione la soluzione sta nella prevenzione, non nella persecuzione

‘Appreso che il Consiglio provinciale di Bolzano ha approvato una mozione* volta a sollecitare il Governo e il Parlamento “a creare le basi per consentire, laddove necessario, l’abbattimento, in tempi brevi e senza ostali burocratici, dei grandi carnivori problematici”, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) invita i consiglieri che hanno votato a favore del documento ad agire nel rispetto della normativa dell’Unione europea. Per l’associazione la soluzione sta nella prevenzione, non nella persecuzione.

«Lupi e orsi sono specie protette a livello europeo e gli Stati membri devono attenersi a quanto previsto per la  loro tutela», commenta il responsabile per la Fauna selvatica Oipa, Alessandro Piacenza. «Si tratta di una mozione chiaramente politica, che risponde a un certo elettorato. Sarebbe auspicabile che la politica si occupasse di generare percorsi progettuali di convivenza consapevole anziché dare voce a malumori che non hanno nulla di scientifico».

L’Oipa ribadisce che abbattere orsi e lupi, oltre che non etico, è anche in contrasto con il nuovo articolo 9 della Costituzione che tutela l’ambiente e gli animali. Investire seriamente in infrastrutture adeguate, come malghe attrezzate, barriere elettrificate e cani da guardiania, è la soluzione ai problemi di allevatori e agricoltori che non adottano sistemi di prevenzione, salvo poi chiedere rimborsi pubblici.

«Ci opporremo in tutte le sedi a un eventuale declassamento della protezione del lupo e a ogni persecuzione dei grandi carnivori in spregio alla normativa dell’Unione europea», conclude Piacenza.’


*’La mozione è stata presentata da Josef Unterholzner (Enzian) e sottoscritta anche da Andreas Leiter Reber, Ulli Mair (Die Freiheitlichen), Franz Locher, Manfred Vallazza e Paula Bacher (Svp)’.

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Rif: OIPA Organizzazione internazionale protezione animali – oipa.org

  • OIPA Italia

«L’OIPA CHIEDE I DOCUMENTI SUL RECUPERO E L’IMMEDIATA REIMMISSIONE IN LIBERTÀ DEL CAPRIOLO AZZOPPATO LASCIATO IN UN TORRENTE PER TRE SETTIMANE» – 11Gennaio2023 [Rif.: OIPA Organizzazione internazionale protezione animali – OIPA Italia]

Rif.: OIPA – Organizzazione internazionale protezione animali | OIPA Italia
Comunicato stampa – 11 Gennaio 2023

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«L’OIPA CHIEDE I DOCUMENTI SUL RECUPERO E L’IMMEDIATA REIMMISSIONE IN LIBERTÀ DEL CAPRIOLO AZZOPPATO LASCIATO IN UN TORRENTE PER TRE SETTIMANE»

Comparotto: «Chiediamo la documentazione che attesti quel che afferma lo scarno comunicato della Provincia di Trento, cioè che la zampa visibilmente lesionata, come testimoniano i nostri video, altro non è che una frattura calcificata. Chiediamo anche dov’è stato rilasciato e se sia monitorato»

Immagine: capriolo rovereto [Rif. OIPA Italia – Organizzazione internazionale protezione animali]

«L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) vuole chiarezza sulla vicenda del recupero e dell’immediata liberazione del capriolo a opera del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento avvenuta nottetempo il 6 gennaio dopo le reiterate richieste d’intervento dell’associazione. L’Ufficio legale dell’Oipa ha inviato una richiesta d’accesso agli atti per avere le risposte che anche molti cittadini trientini, e non solo, stanno chiedendo.

Il capriolo era bloccato dal 14 dicembre lungo le sponde del torrente Leno a Rovereto e solo grazie ai volontari della delegazione trentina dell’associazione, che lo hanno sostentato, è riuscito a sopravvivere.

La Provincia autonoma di Trento, in uno scarno comunicato diramato nel pomeriggio del 7 gennaio, ha affermato che la veterinaria intervenuta “ha accertato che la zoppia è dovuta a una precedente frattura che l’animale si è procurato autonomamente e che si è calcificata. Constatato il generale buono stato di salute, l’animale è stato quindi liberato in natura in un luogo idoneo”.

«Quale sia il “luogo idoneo” non è dato sapere, ma soprattutto chiediamo di poter visionare la documentazione che attesti quel che afferma la veterinaria, cioè che la zampa visibilmente lesionata, come testimoniano i nostri video, altro non è che una frattura calcificata», afferma il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Il nostro Ufficio legale ha dunque appena inviato una richiesta d’accesso agli atti al Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento e attendiamo una sollecita risposta che speriamo rincuori tutti coloro che sono preoccupati, noi per primi, per la vita e per la stessa sopravvivenza del capriolo».

In particolare l’Oipa nella sua richiesta di accesso agli atti chiede:

1. copia della documentazione dell’équipe medica veterinaria riguardante tutte le attività, anche quelle preliminari, relative alle visite e alle cure veterinarie effettuate sul capriolo;

2. dettagli sull’accertamento dichiarato nel comunicato della Provincia di  Trento, comprese le lastre e la certificazione veterinaria riguardanti il “generale buono stato di salute”(cit.)del capriolo;  

3. copia della documentazione relativa alle attività di reimessione in libertà che attesti anche il luogo di rilascio e se vi sia stato un successivo monitoraggio dell’animale

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Leggi anche:


comunicato stampa del 7.1.23: Dopo le reiterate richieste dell’Oipa, recuperato il capriolo bloccato dal 14 dicembre lungo un torrente a Rovereto


comunicato stampa del 6.1.23:
Un capriolo è bloccato da settimane lungo un torrente a Rovereto (Tn). L’Oipa può salvarlo ma manca l’autorizzazione dei forestali

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«ULTIMI GIORNI PER REGALARE UNA SPERANZA ANCHE AGLI ANIMALI: FINO AL 17 DICEMBRE BASTA UN SMS SOLIDALE AL 45589 PER SOSTENERE L’INIZIATIVA DI LEIDAA. ON. BRAMBILLA: “PER NATALE ADOZIONI CONSAPEVOLI”» – 12Dicembre2022 [Rif.: Ufficio Stampa On. Michela Vittoria Brambilla]

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Rif.: Ufficio Stampa On. Michela Vittoria Brambilla
Comunicato – 12 Dicembre 2022

«ULTIMI GIORNI PER REGALARE UNA SPERANZA ANCHE AGLI ANIMALI: FINO AL 17 DICEMBRE BASTA UN SMS SOLIDALE AL 45589 PER SOSTENERE L’INIZIATIVA DI LEIDAA. ON. BRAMBILLA: “PER NATALE ADOZIONI CONSAPEVOLI”»

«Ultimi giorni per sostenere l’iniziativa della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente e aiutare i cani e i gatti che, in tutta Italia, vivono situazioni di difficoltà: fino al 17 dicembre è possibile donare all’associazione 2 euro inviando un sms al numero 45589 o 5-10 euro, a seconda della compagnia telefonica, chiamando da telefono fisso. Basta poco per salvare una vita.

Sono tempi difficili per tutti, anche per loro, gli animali: quelli che vivono per strada abbandonati a se stessi o per i quali i freddi box dei canili e dei gattili, invece che l’inizio di una nuova vita, si rivelano troppo spesso la stazione finale. O animali con amici umani che stentano a riempire le ciotole a causa della drammatica crisi economica ed energetica che ci ha colpito. Ma l’Italia è un grande paese che non lascia indietro nessuno, a maggior ragione i più deboli, gli ultimi degli ultimi, i senza voce. Con un piccolo gesto puoi regalare una speranza anche ad un cane o un gatto che ancora non conoscono l’affetto di una famiglia o a chi vorrebbe nutrire e curare il suo amico a quattro zampe ma non può più permetterselo.

Inoltre in occasione del Natale LEIDAA intende lanciare un forte appello per l’adozione. “Allargare la famiglia con un quattrozampe – dice l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’associazione – è una cosa bellissima, ma bisogna far sì che si tratti di una scelta consapevole: a Natale migliaia di animali vengono comprati e venduti come se fossero cose, con troppa leggerezza, magari attraverso piattaforme online, con gestori che per profitto sono disposti a mettere a rischio la salute degli animali. Al contrario – prosegue la deputata animalista – prendere con sé un animale dev’essere un atto d’amore: per questo bisogna scegliere nei rifugi tra i tanti animali che aspettano solo di essere adottati! E magari optare per il cagnolino più sfortunato, anziano o che da troppo tempo vive dietro le sbarre per donargli una nuova vita, per sempre. Prima di compiere un passo così impegnativo però è doveroso riflettere bene sulla responsabilità che comporta: non si deve mai dimenticare che avere un animale vuol dire occuparsene tutti i giorni e avere le possibilità di curarlo, in caso di bisogno. Purtroppo, specie durante il lockdown, abbiamo assistito ad adozioni effettuate con troppa leggerezza, in casi limite solo  per riempire un vuoto affettivo o aggirare le restrizioni: animali restituiti, come fossero oggetti, al termine dell’emergenza. Bisogna invece sempre ricordarsi – specie a Natale – che un animale non è un giocattolo da donare, ma un compagno di vita, per tutta la vita”.»

Il video dell’sms solidale è visibile al link https://youtu.be/Cb2JhSYjrvU <

«Violenza contro le donne: l’UE istituisce un numero di assistenza telefonica a livello di Unione e incita a mettere fine alla violenza contro le donne in tutto il mondo» – 24Novembre2022 [Rif.: ec-europa-eu / rappr. It-Mi]

Rif.: ec-europa-eu / rappresentanza It-Mi
Comunicato – 24 Novembre 2022
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«Violenza contro le donne: l’UE istituisce un numero di assistenza telefonica a livello di Unione e incita a mettere fine alla violenza contro le donne in tutto il mondo»

«In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Commissione presenta il 116 016, il numero europeo armonizzato delle linee di assistenza telefonica per le vittime di violenza contro le donne. Le donne vittime di violenza potranno chiamare lo stesso numero in tutta l’UE per ottenere consigli e sostegno.

Nella dichiarazione pubblicata oggi, la Commissione europea e l’Alto rappresentante/Vicepresidente, Josep Borrell, forniscono maggiori informazioni sulle misure prese dall’UE contro la violenza sulle donne:
La violenza contro le donne si verifica in tutti i paesi. I fatti sono sconvolgenti: nell’UE e nel mondo, una donna su tre ha subito violenze fisiche o sessuali. Ad oggi una bambina su cinque è vittima di abusi sessuali. La violenza in rete è in aumento, una giovane su due è vittima di violenza di genere online.
L’UE condanna tutte le forme di violenza contro le donne e le giovani. È inaccettabile, nel 21esimo secolo, che donne e giovani continuino a essere vittime di abusi, molestie, stupri, mutilazioni o matrimoni forzati.
Restiamo fedeli alla nostra ambizione di mettere fine alla violenza contro le donne all’interno e all’esterno dell’UE. L’UE è solidale con le donne e le giovani, con le vittime e con chi sopravvive alle violenze.”»

La dichiarazione completa e la scheda informativa aggiornata sulla parità di genere e la lotta alla violenza contro le donne nell’UE sono disponibili online.

«CACCIA AL TROFEO, ON. BRAMBILLA: “BENE LE CARTOLINE DI PROTESTA AL MINISTRO, ORA VIETARE L’IMPORTAZIONE”» – 21Novembre2022 [Rif.: Uff.st. On. M.V.Brambilla]

Rif.: Ufficio Stampa On. Michela Vittoria Brambilla
Comunicato – 21 Novembre 2022

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«CACCIA AL TROFEO, ON. BRAMBILLA: “BENE LE CARTOLINE DI PROTESTA AL MINISTRO, ORA VIETARE L’IMPORTAZIONE”»

«“Praticare la caccia al trofeo è un comportamento irresponsabile e inaccettabile: vuol dire, per pura vanità, “comprare la vita” di animali che appartengono a specie esotiche protette proprio mentre, di anno in anno, cresce il rischio di vederle scomparire del tutto. Bene ha fatto Humane society international/Europe a sensibilizzare il ministro Pichetto Fratin con migliaia di cartoline firmate dagli italiani contrari all’uccisione di leoni, tigri, rinoceronti, elefanti…La caccia al trofeo va fermata: per via amministrativa, com’è avvenuto in alcuni Paesi europei, oppure per legge, approvando la proposta che ho presentato al Parlamento nei giorni scorsi”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla (misto), presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commenta l’iniziativa di Hsi/Europe, da tempo impegnata in una campagna contro questi macabri souvenir, che, a determinate condizioni, è ancora legale procurarsi.

“L’importazione, l’esportazione e la ri-esportazione di trofei di caccia da animali come tigri, rinoceronti, ippopotami – ricorda la deputata – non sono attività così marginali come si potrebbe credere a prima vista. Oltre quattrocento trofei transitati in Italia tra il 2014 e il 2020 rappresentano un numero significativo nel contesto di quasi-estinzione delle popolazioni animali più a rischio e risultano particolarmente odiose per la natura stessa della caccia al trofeo, che sacrifica un patrimonio inestimabile al divertimento e al protagonismo esibizionistico dei cacciatori”.

“Sarebbe un bel segnale per la conferenza dei 184 paesi aderenti alla Convenzione sul commercio internazionale delle specie in via di estinzione (CITES) che si sta svolgendo a Panama – sottolinea l’on. Brambilla – se il nuovo governo italiano vietasse da subito la movimentazione dei trofei, con un semplice atto amministrativo. Altrimenti invito il Parlamento ad esaminare ed approvare la proposta di legge a mia firma”. Il testo, in caso di violazione del divieto di importazione, esportazione e ri-esportazione dei trofei di caccia di animali appartenenti a specie CITES, prevede la pena dell’arresto fino a tre anni e dell’ammenda fino a 200.000 e 300.000 euro in casi di recidiva, nonché della confisca dei trofei di caccia che, sentita la Commissione CITES, saranno distrutti o utilizzati a fini didattici.»

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|| Ufficio Stampa On. Michela Vittoria Brambilla

● sostegno ambientale #pianeta ● «GIORNATA NAZIONALE DEGLI ALBERI – UN ALBERO PER OGNI AGENTE E DIPENDENTE: GROUPAMA ASSICURAZIONI DONA OLTRE 1.800 PIANTE PER CREARE UNA FORESTA IN TANZANIA» – 21Novembre2022 [Rif.: INC – Istituto Nazionale per la Comunicazione]

«Groupama Assicurazioni, in collaborazione con Treedom, pianterà la sua prima Foresta in Tanzania con un duplice obiettivo di sostegno ambientale e sociale per le comunità locali: una conferma dell’impegno concreto del Gruppo per l’ambiente e le persone.

La “Foresta Groupama Assicurazioni” inizierà a comporsicon un lotto iniziale di 1.805 alberi e rappresenta simbolicamente tutti i dipendenti e gli agenti dell’azienda, a ciascuno dei quali verrà regalato un albero in occasione del Natale 2022.»

Rif.: Ufficio stampa Groupama Assicurazioni | INC – Istituto Nazionale per la Comunicazione
Comunicato – 21 Novembre 2022

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GIORNATA NAZIONALE DEGLI ALBERI

UN ALBERO PER OGNI AGENTE E DIPENDENTE:

GROUPAMA ASSICURAZIONI

DONA OLTRE 1.800 PIANTE PER CREARE UNA FORESTA IN TANZANIA  

In occasione della celebrazione del 21 novembre, la Compagnia assicurativa ribadisce la centralità delle persone e l’impegno ambientale come elementi fondanti nella costruzione di un modello di business sostenibile e attento all’impatto sociale.

21 novembre 2022Groupama Assicurazioni, prima filiale del Gruppo francese Groupama e tra i principali player nel settore assicurativo in Italia, conferma il proprio impegno concreto per l’ambiente e le persone con la creazione di una “Foresta Groupama Assicurazioni”.

La “Foresta”inizierà a comporsicon un lotto iniziale di 1.805 alberi, che rappresentano simbolicamente tutti i dipendenti e gli agenti dell’azienda, a ciascuno dei quali verrà regalato un albero in occasione del Natale 2022. In collaborazione con Treedom – il primo sito al mondo che permette a privati ed aziende di piantare alberi online e seguire il progetto di cui fanno parte – Groupama pianterà la sua prima Foresta in Tanzania, con un duplice obiettivo di sostegno ambientale e sociale per le comunità locali.

“La nostra azienda nasce in Francia come realtà mutualistica agricola: ancora oggi il legame con la terra e con il mondo agricolo è parte integrante del nostro DNA. In Francia siamo market leader nell’assicurazione delle foreste e tra i principali proprietari privati, con un patrimonio forestale di oltre 21.000 ettari (con 10 milioni di alberi piantati in 15 anni). Attraverso la nostra Foresta daremo un contributo per l’assorbimento di CO2 a livello globale, per la tutela della biodiversità, per il contrasto alla desertificazione ed erosione del suolo, per il supporto ai contadini locali. Contestualmente, vogliamo coinvolgere in questa iniziativa tutte le risorse del nostro Gruppo: le ‘persone’ che ci sostengono ogni giorno con il loro lavoro e che vogliamo vedere crescere, così come cresceranno gli alberi della nostra Foresta” – dichiara Pierre Cordier, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Groupama Assicurazioni.

Sul sito di Treedom ogni agente e dipendente Groupama potrà seguire a distanza l’evoluzione dell’intero progetto, divenendo “ambasciatore” di una sostenibilità ambientale che si costruisce anche a partire dai piccoli gesti.

Questo è soltanto uno dei tasselli di un più ampio percorso che l’azienda sta intraprendendo sulla strada dell’impegno per la sostenibilità del nostro modello economico, dei nostri prodotti e servizi, del nostro impatto sociale. Di recente abbiamo sottoscritto la Net Zero Asset Owner Alliance, l’iniziativa che vede alcuni dei principali gestori internazionali di asset finanziari impegnati per raggiungere la neutralità in termini di emissioni entro il 2050, in linea con gli accordi di Parigi. Sempre con un centro, per noi imprescindibile: le nostre persone alla cui crescita è legato il nostro sviluppo. Un albero per ogni persona, tanti alberi a formare una foresta che alimenti e protegga le economie locali. In questa occasione, in Tanzania, ove l’impatto di un’azione di questo tipo è più forte, mentre tutti i giorni, nelle nostre comunità, continuiamo a proteggere i progetti di vita dei nostri clienti con la nostra proposta di soluzioni assicurative” – conclude Pierre Cordier.

La giornata degli alberi, istituita dal Ministero dell’Ambiente e riconosciuta con la Legge del 14 gennaio 2013 n. 10, si festeggia il 21 novembre in tutta Italia, con l’intento di promuovere la tutela dell’ambiente, le politiche di riduzione delle emissioni di CO2, la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero e la vivibilità degli insediamenti urbani.

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Groupama in Italia

Groupama Assicurazioni è la prima filiale estera di Groupama, un Gruppo assicurativo e bancario di dimensione internazionale. Groupama Assicurazioni, con 800 dipendenti e una rete di più di 1.000 agenti, capillarmente diffusi su tutto il territorio, garantisce prossimità al cliente ed è il primo mercato del Gruppo all’estero. Le sinergie internazionali e la professionalità della sua rete consentono di proporre innovative soluzioni per la tutela delle persone, dei beni e del patrimonio ed anche delle attività professionali soddisfacendo le esigenze più evolute con un’offerta che copre tutte le aree di bisogno: la casa, l’auto, la salute, il risparmio, la protezione, la previdenza e il lavoro puntando sempre più alla vicinanza al cliente e all’innovazione.

Treedom

Treedom è il primo sito al mondo che permette di piantare un albero a distanza e seguire la storia del progetto online. Dalla sua fondazione nel 2010, più di 3 milioni di alberi sono stati piantati in Africa, Sud-Est Asia e anche in Sud America. Tutti gli alberi sono piantati direttamente dagli agricoltori locali, portando benefici ambientali, sociali e finanziari alle loro comunità. Nel 2014, Treedom è diventata una B Corporation certificata, parte della rete globale di aziende che si distinguono per elevate prestazioni ambientali e sociali. Ogni albero su Treedom è geolocalizzato, fotografato e ha la sua pagina online su treedom.net.

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|| Ufficio stampa Groupama Assicurazioni
|| INC – Istituto Nazionale per la Comunicazione

«ISOLA DEL GIGLIO, DIFFIDA DI LEIDAA E OIPA: STOP ALL’ABBATTIMENTO DEI MUFLONI» – 29 Ottobre 2022 – Rif.: Ufficio Stampa On. Michela Vittoria Brambilla

Rif.: Ufficio Stampa On. Michela Vittoria Brambilla
Comunicato – 29 Ottobre 2022

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«ISOLA DEL GIGLIO, DIFFIDA DI LEIDAA E OIPA: STOP ALL’ABBATTIMENTO DEI MUFLONI»

«“Revocare il provvedimento, e tutti gli atti conseguenti, aventi ad oggetto l’abbattimento dei mufloni del Giglio, provvedendo all’adozione di misure di contenimento alternative valide e non cruente, capaci di tutelare la vita di altre specie, nel rispetto dei principi di cui alla normativa comunitaria, della Carta Costituzionale e dell’opinione pubblica, nettamente schierata per la tutela di questa specie”. Lo chiedono la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (LEIDAA) e l’Organizzazione internazionale protezione animali (OIPA) in una diffida indirizzata al presidente della Regione Toscana, che dall’inizio del mese autorizza l’abbattimento dei mufloni, a quello della Provincia di Grosseto, al sindaco del Giglio e ovviamente all’Ente Parco Arcipelago toscano, promotore del progetto di eradicazione del muflone – considerato “specie invasiva” – dal Giglio.
Il “Piano di prelievo del muflone 2022-2023”, approvato dalla Giunta regionale toscana, consente di sparare fino al  15 marzo prossimo, senza distinzioni di sesso e di età. “A seguito di rimostranze da parte di cittadini e associazioni protezionistiche, l’Ente Parco aveva accettato di sospendere gli abbattimenti procedendo alla cattura degli animali per il loro trasferimento e sterilizzazione fuori dall’isola, in luoghi protetti, ma di tutto questo, a distanza di quasi un anno, nonostante anche l’impegno espressamente assunto dall’Ente in sedi pubbliche parlamentari, non è seguito alcun aggiornamento, non sono stati forniti dati relativi alle modalità di cattura e trasferimento dei mufloni dell’isola del Giglio e al monitoraggio degli esemplari ancora presenti: in altre parole, non si è avuto più alcun riscontro delle attività o, comunque, dei tentativi idonei ad applicare in primis dei metodi alternativi incruenti all’abbattimento degli ultimi esemplari rimasti. Altresì non risulta pubblicato alcun dato che consenta di verificare come siano state messe in atto le soluzioni alternative all’ uccisione quali appunto il trasferimento in aree faunistiche protette o la sterilizzazione. Ipotesi quest’ultima che non risulta praticata nonostante parte dei fondi pubblici del progetto “Let’s Go Giglio”, “Less alien species in the Tuscan Archipelago: new actions to protect Giglio island habitats”, siano stati spesi per la cattura di alcuni esemplari che sono stati muniti di radiocollare. I fondi spesi finora per attuare queste operazioni avrebbero potuto essere impiegati proprio per sterilizzare gli animali già catturati. Il regolamento UE 1143/2014, sul quale si basa il progetto “Let’s Go Giglio, indica specificatamente che, qualora una specie  sia effettivamente aliena ed invasiva e debba essere eradicata da un determinato habitat, dovrebbero essere adottate misure non letali e sarebbe comunque sempre da prediligere il contenimento più che la eradicazione”. 
Contro lo sterminio di animali, inoltre, sono stati messi in luce nuovi argomenti scientifici.  Uno studio sulla rivista specializzata “Diversity”, pubblicato quest’estate, aggiunge un tassello importante alla già complessa vicenda: i mufloni del Giglio conservano caratteri genetici unici perduti nelle popolazioni della Sardegna e della Corsica, quindi altro che abbatterli o sterilizzarli: il loro patrimonio genetico è prezioso e va conservato. Ancora, come indicato in un documento denominato “Dieci riflessioni sul muflone” del Centro Parchi – L’Università dei Parchi, emerge che “il Muflone inserito nella macchia mediterranea non è dannoso, e il piccolo nucleo ormai da decenni integrato nell’Isola del Giglio non è invasivo. Non esistono studi attendibili su questo caso, ma tutti i dati raccolti dimostrano inequivocabilmente proprio il contrario.” E ancora, “anche se si fosse accertata una spiccata invasività del Muflone, nulla ne avrebbe mai giustificato lo sterminio, essendo comunque possibile catturarlo e spostarlo, o confinarlo in ampie aree faunistiche”.»

«Diritti umani: l’UE aumenta il sostegno alla tutela dei difensori dei diritti umani nel mondo» – 29Settembre2022 [Rif.: ec-europa-eu / rappr. It-Mi]

Rif.: ec-europa-eu / rappresentanza It-Mi
Comunicato – 29 Settembre 2022

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«Diritti umani: l’UE aumenta il sostegno alla tutela dei difensori dei diritti umani nel mondo»

«I diritti umani subiscono sempre maggiori attacchi nel mondo. In questo contesto globale, a conferma del forte sostegno dell’Unione europea ai diritti umani, alle libertà fondamentali e alla democrazia e ai loro difensori in tutto il mondo, la Commissaria Jutta Urpilainen ha firmato oggi, alla presenza di organizzazioni della società civile e dei difensori dei diritti umani, per 30 milioni di €, un aumento sostanziale destinato alla nuova fase del meccanismo dell’UE di protezione dei difensori dei diritti umani per il periodo 2022-2027.

Jutta Urpilainen, Commissaria per i Partenariati internazionali, ha dichiarato: “L’UE è schierata per i diritti umani, le libertà fondamentali e la democrazia nel mondo interoI loro difensori sono partner fondamentali dell’UE nella misura in cui concretano i diritti umani in loco. Oggi la loro vita è sempre più minacciata dall’incremento della repressione dei diritti e delle libertà fondamentali. Queste persone coraggiose, che difendono i diritti universali nelle situazioni più pericolose e difficili, possono contare sul sostegno dell’Unione europea. Il meccanismo dell’UE di protezione dei difensori dei diritti umani continuerà a salvare vite, a proteggere i difensori dei diritti umani e a sostenerne l’attività. Sono orgogliosa di aver sottoscritto oggi l’impegno di aumentare notevolmente questo finanziamento: 30 milioni di € su un periodo di quattro anni e mezzo.”

Meccanismo dell’UE di protezione dei difensori dei diritti umani

Il meccanismo è un importante programma dell’UE a sostegno dei difensori dei diritti umani nel mondo, una priorità del programma Europa globale per i diritti umani e la democrazia che vale 1,5 miliardi di €. Il meccanismo è gestito da ProtectDefenders.eu, un consorzio di 12 ONG dei diritti umani. I fondi supplementari consentiranno a ProtectDefenders.eu di fornire a un maggior numero di difensori in pericolo un sostegno efficiente, strategico e flessibile nell’immediato, medio e lungo termine, tra cui:

  • protezione fisica e digitale, sostegno giuridico e medico, monitoraggio dei processi e delle carceri;
  • sviluppo di capacità, patrocinio, sensibilizzazione, formazione su prevenzione dei rischi e sicurezza, elaborazione di strategie (per contrastare restrizioni, sanzioni, diffamazione o leggi che intendono configurare il loro lavoro come reato), monitoraggio della situazione e allarme rapido;
  • meccanismi di ricollocazione temporanea nell’UE e a livello regionale o locale;
  • maggiore attenzione alle donne, i giovani, le persone LGBTIQ e i difensori dei diritti ambientali.

Nel 2021 il meccanismo dell’UE di protezione dei difensori dei diritti umani ha registrato un aumento senza precedenti delle richieste di sostegno protettivo urgente di singole persone e organizzazioni che devono far fronte a minacce alla loro sicurezza. ProtectDefenders.eu ha fornito sostegno salvavita e assistenza articolata a quasi 8.700 difensori dei diritti umani più a rischio e a organizzazioni di base per i diritti umani, il 23% in più rispetto al 2020, in 103 paesi tra cui Bielorussia, Myanmar e Afghanistan.

Dal 2015 il meccanismo dell’UE ha assistito oltre 55.000 difensori dei diritti umani e loro familiari a rischio in oltre 120 paesi grazie a un finanziamento dell’UE di 35 milioni di € durante le sue prime due fasi. Oltre la metà dei beneficiari sono donne e difensori dei diritti umani delle minoranze sessuali, ma ottiene sostegno anche un numero crescente di difensori dei diritti ambientali, fondiari e delle popolazioni indigene.

Nella nuova fase, il meccanismo dell’UE di protezione dei difensori dei diritti umani incorporerà il fondo di emergenza dell’UE per i difensori dei diritti umani a rischio.  Il fondo di emergenza dell’UE, gestito dalla Commissione in stretta collaborazione con il servizio europeo per l’azione esterna, fornisce sovvenzioni di emergenza fino a 10.000 € ai difensori dei diritti umani e ai loro familiari. Dal 2014 il Fondo di emergenza ha sostenuto circa 1.600 difensori dei diritti umani e loro familiari provenienti da circa 100 paesi.»

Per ulteriori informazioni

ProtectDefenders.eu – the EU Human Rights Defenders Mechanism

ProtectDefenders.eu Annual Report 2021

Strengthening human rights and democracy in the world: EU launches a €1.5 billion plan to promote universal values

Piano d’azione Diritti umani e democrazia

European Commission and Democracy

European Commission and Human Rights

Funding opportunities| International Partnerships

European External Action Service – Human Rights & Democracy

SFATTORIA DEGLI ULTIMI, ASSOCIAZIONI: «CONFRONTO CON LE AUTORITÀ PRIMA DEL 4 OTTOBRE, DATA DEL RINVIO» – 13Settembre2022 – Rif.: Oipa – Organizzazione internazionale protezione animali.

Rif.: Oipa – Organizzazione internazionale protezione animali
Comunicato stampa – 13 Settembre 2022

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SFATTORIA DEGLI ULTIMI, ASSOCIAZIONI: «CONFRONTO CON LE AUTORITÀ PRIMA DEL 4 OTTOBRE, DATA DEL RINVIO»

‘Rinviata dal Tar del Lazio al 4 ottobre prossimo la trattazione del ricorso riguardante la “Sfattoria degli animali”.

«Il Tar ha sostanzialmente confermato l’impianto del decreto del 19 agosto che sospende gli abbattimenti e affida all’Asl Roma 1 il compito di monitorare la situazione nella “Sfattoria degli ultimi”. Le associazioni, la cui prima e unica preoccupazione è il benessere degli animali, chiedono l’apertura di un tavolo di confronto con le autorità prima del 4 ottobre. Nel frattempo, parteciperanno a qualsiasi tipo di esame, valutazione o accesso siano ritenuti necessari». Lo comunica l’avvocato Giuseppe Calamo che – con i colleghi Aurora Loprete e Michele Pezone – assiste Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa, Tda e Lac, le associazioni animaliste intervenute ad adiuvandum nella controversia tra l’Asl Roma 1 e la titolare della “Sfattoria degli ultimi”.

L’8 agosto scorso la titolare aveva ricevuto la notifica del provvedimento di abbattimento dei circa 140 suidi ospitati nel rifugio.’

LEGGI ANCHE“SFATTORIA DEGLI ULTIMI”, ASSOCIAZIONI: «NOSTRA UNICA PREOCCUPAZIONE IL BENESSERE DEGLI ANIMALI”. CONTESTATA DAVANTI AL TAR LA FONDATEZZA DEL PROVVEDIMENTO CHE AUTORIZZA L’ABBATTIMENTO DI 140 SUIDI»

«BUOI COSTRETTI A TIRARE UN OBELISCO LIGNEO DI 25 METRI PER 5 ORE ALLA FESTA PAESANA. L’OIPA DIFFIDA SINDACO DELL’AVELLINESE — Chiesto un intervento immediato per vietare l’utilizzo di animali nell’evento» – 13Settembre2022 – Rif.: Oipa – Organizzazione internazionale protezione animali.

Rif.: Oipa – Organizzazione internazionale protezione animali
Comunicato stampa – 13 Settembre 2022

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«BUOI COSTRETTI A TIRARE UN OBELISCO LIGNEO DI 25 METRI PER 5 ORE ALLA FESTA PAESANA. L’OIPA DIFFIDA SINDACO DELL’AVELLINESE»

«Chiesto un intervento immediato per vietare l’utilizzo di animali nell’evento»

Immagine: ‘tirata buoi mirabella av’

‘Inviata dall’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) una diffida al sindaco di Mirabella Eclano (Avellino), Giancarlo Ruggiero, per impedire che sabato prossimo, 17 settembre, si svolga La grande Tirata“.

La grande Tirata del Carro di Mirabella Eclano, manifestazione popolare a carattere religioso che ha luogo ogni anno il terzo sabato di settembre, utilizza 12 buoi per trainare un obelisco di legno, rivestito in paglia, alto circa 25 metri. Gli animali devono marciare per oltre cinque ore, nonostante le temperature elevate che caratterizzano questa estate di siccità, lungo le affollate vie del Comune. In queste condizioni, gli animali sono sottoposti a un forte stress dovuto non soltanto allo sforzo, al caldo e alla sete, ma anche alla presenza della folla che accompagna la manifestazione.

L’Oipa, con la diffida inviata per conoscenza anche al Ministero della Cultura, chiede, anche alla luce della sensibilità dell’opinione pubblica in tema di tutela degli animali da poco entrata in Costituzione, un intervento immediato per vietare l’utilizzo dei buoi in questo evento. Tale decisione avrebbe anche un rilevante e positivo riscontro nell’opinione pubblica, che ha già inviato segnalazioni di dissenso all’associazione.

«Le antiche tradizioni culturali e religiose possono essere preservate senza tuttavia mettere in secondo piano la tutela degli animali e i loro diritti», osserva il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Diverse città e paesi all’avanguardia hanno abbandonato la trazione animale salvaguardando nel contempo il vantaggio economico conseguente all’affluenza di pubblico in manifestazioni di interesse locale, ma in modo ecologico e animal-friendly. Nel caso in questione, un obelisco di 25 metri circa con un peso di diverse tonnellate ben potrebbe essere trainato da un mezzo elettrico, senza sfruttare immotivatamente la forza animale».

Volontari saranno presenti durante l’evento per verificare le condizioni di benessere degli animali qualora si decidesse, nonostante la diffida, di consentire la Tirata e, nel caso si manifestassero stati di malessere negli animali, l’Oipa denuncerà eventuali violazioni della normativa in materia di tutela degli animali.’

«CANI SENZA CASA AL MARE CON I VOLONTARI OIPA DI TRAPANI PER DIMENTICARE LA MONOTONIA DEL BOX» – 30Agosto2022 [Rif.: OIPA – Organizzazione internazionale protezione animali] || randagi ricoverati :: cercano casa :: possibilità di adozioni (> Leggi tutte le indicazioni)

Rif.: Oipa – Organizzazione internazionale protezione animali
Comunicato stampa – 30 Agosto 2022

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«CANI SENZA CASA AL MARE CON I VOLONTARI OIPA DI TRAPANI PER DIMENTICARE LA MONOTONIA DEL BOX»

«Sono ancora tanti i cani sottratti a situazioni d’incuria e abbandono che sognano di vivere in una casa, circondati di affetto e attenzioni che mai hanno conosciuto. Chi voglia adottarne uno può mettersi in contatto con Oipa Trapani.»

‘Cosa regalare a un cane senza casa per renderlo felice anche se solo per poche ore? Portarlo al mare! È questo lo scopo dell’iniziativa Pelosi in spiaggia dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Trapani.

In collaborazione con l’associazione L’Arca di Johnny e Osvaldo Odv, i volontari dell’Oipa Domenica 4 settembre 2022 alle ore 10 porteranno in riva al mare i randagi ricoverati nell’Ambulatorio veterinario comunale di Trapani: qualche ora di gioia che, tra bagni e capriole sull’arenile, faranno dimenticare per un po’ a questi animali ancora senza famiglia l’amarezza e la monotonia delle giornate trascorse in un box. Alcuni di loro sono ospiti nelle case degli stessi volontari e cercano casa. L’appuntamento, per chi volesse conoscerli, è a Trapani, sul lungomare Dante Alighieri angolo via Tunisi.

Come fare per adottarli? «Sono ancora tanti i cani sottratti a situazioni d’incuria e abbandono che sognano di vivere in una casa, circondati di affetto e attenzioni che mai hanno conosciuto», spiega Baldo Ferlito, vicedelegato Oipa di Trapani, «Chiunque fosse interessato ad adottarne uno può mettersi in contatto con noi tramite la pagina Facebook Oipa Trapani, telefonando alnumero 3279547482 o scrivendo un’email a oipa.seztrapani@gmail.com».

Pelosi in spiaggia arriva dopo l’iniziativa Proteggiamoli dedicata alla salute dei randagi dei Comuni di Trapani ed Erice grazie alla quale, con una generosa donazione di fialette antiparassitarie da parte di alcuni negozi e in accordo con le Amministrazioni comunali, i volontari dell’Oipa hanno assicurato quest’estate l’adeguata protezione contro pulci, zecche e zanzare a tanti cani di cui si occupano.’

Guarda e scarica le foto della scorsa edizione

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EU #assistenza_emergenziale : Afghanistan emergenza terremoto, Giugno2022 >> «Afghanistan: l’UE mobilita 1 milione di € in assistenza umanitaria a seguito del devastante terremoto» – 23Giugno2022 [Rif.: ec-europa-eu / rappr. It-Mi]

Rif.: ec-europa-eu / rappresentanza It-Mi
Comunicato – 23 Giugno 2022

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«Afghanistan: l’UE mobilita 1 milione di € in assistenza umanitaria a seguito del devastante terremoto»

«In risposta al forte terremoto che ha colpito l’Afghanistan meridionale la mattina del 22 giugno, la Commissione europea stanzia 1 milione di € in finanziamenti umanitari per far fronte alle necessità più urgenti degli afghani colpiti.

Janez Lenarčič, Commissario per la Gestione delle crisi, ha dichiarato: “In Afghanistan una crisi umanitaria già devastante è stata ulteriormente aggravata da un terremoto disastroso. Il personale dell’UE sul campo sta valutando l’entità dei danni e le prime relazioni indicano che più di 1000 afghani hanno perso la vita e il numero dei feriti è ancora maggiore. Secondo le stime, 270 000 persone che vivono nelle zone colpite avranno bisogno di assistenza emergenziale. In risposta, l’UE sta mobilitando un importo iniziale di 1 milione di € in sostegno di emergenza. I nostri fidati partner umanitari forniranno gli aiuti alle persone più colpite in un paese già estremamente fragile. L’UE è pronta a fornire ulteriore assistenza.

Per garantire un intervento rapido in zone remote e di difficile accesso, i finanziamenti umanitari dell’UE saranno gestiti da partner umanitari già attivi nel paese, tra cui organizzazioni non governative e le Nazioni Unite. I finanziamenti risponderanno alle esigenze più immediate degli afghani, quali la fornitura di assistenza medica, acqua, servizi igienico-sanitari, alloggi e servizi di protezione per le comunità più colpite e svantaggiate.»

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